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Poesia

Figlio di una strana campagna


 

Non sono fatto per amori

che tolgono il respiro,

che palpitano d’assenze,

che transitano ogni momento

tra gioia intensa e disperazione.

 

Figlio di una strana campagna

che porta dritti dentro un’officina

non so niente della terra,

tutto delle mani sporche d’olio,

di otto ore che non passan mai.

 

Potrei dire che laicamente amo:

che un buon vino, un sigaro toscano,

le cosce ben tornite del mio amore,

le sue parole quando sono stanco,

le nostre notti a far rivoluzione,

una tavola ben apparecchiata,

i figli intorno che stanno per andare…

sono gli unici amori che conosco.

 

Rimane fuori la mia fantasia

è sempre qui con me, non si allontana,

vecchia quanto è antico il mio passato,

nuova ogni giorno a farmi compagnia.

 

Non vuole fiori, vive del mio silenzio,

lei non arriva e non va mai via.

 

Abner Rossi

pubblicata il giorno 11 ottobre 2014

mano nella mano

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