La mia anima
probabilmente nacque lontana
piccola povera nuda
come quasi tutte, penso io.
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Aveva ed ha un sapore indomito
e la voglia di sollevarsi in piedi.
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Non le ho mai chiesto altro
che affrontare ogni temperatura,
i trucchi delle ombre, le rivoluzioni.
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Insieme disegnammo poligoni
per riscrivere su pietra tempi paleolitici
da lanciare verso la mattina dopo.
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Migra come qualsiasi uccello giovane
cercando ogni idea calorosa e nuova.
Ha una singolare passione per le fiamme,
non gradisce regole e sottolineature,
s’innamora delle correzioni in corso
perché meno di me invecchia.
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Le basta un niente per quei giochi
dove l’età passata si cancella
e si torna all’inizio del gioco.
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Essendo una avventuriera
capace di Santità e possedendo
quel certo tipo di simpatia scozzese,
(rude dunque e al malto invecchiato)
e quel senso di colpa tutto italiano
(dannoso all’autostima e alla responsabilità)
non offre semplicità o certezze
e, da par mio, le contraccambio.
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Essendo infedeli convinti
(per quel che davvero significa)
ci caratterizza una genetica incredulità.
Io non ho certezze sulla sua esistenza
come lei ha molti dubbi sulla mia
e tuttavia ce la spassiamo nobilmente.
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Visti insieme al tempo presente
(troppo presente per essere descritto)
ma consapevoli della nostra immensità
stiamo lavorando per una fine a filo terra
nascosta, lucida, oscura, sfuggente,
(diciamo pure molto sotto traccia)
ma con il nostro inizio assai coerente.
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Abner©Rossi – Sabato 15 giugno 2024.