Si va per abitudine spesso
altre volte vivere è vizio e speranza
quasi mai un respiro goduto, un abbraccio,
qualcosa da prendere al volo.
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Lo so, piace circoncidere i sogni
tenerli rinchiusi, sepolti, traditi
sommersi da tante parole non dette
o scritte per non dire niente.
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Conosciamo tutti quella letteratura
che sparla scrivendo a se stessa,
premiata in luoghi posticci,
trascinata in salotti di vecchi borghesi
e dove l’ultimo genio si loda, si applaude
e si specchia in quella miseria.
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Scrivere è un’antica signora
che passa il suo tempo per strada
è viva, si batte, non sa di nobili scale
e sa che salire è fatica, sudore, anarchia.
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Scrivere è pensiero da trasformare, cancellare,
correggere, tingere di tanti colori
far notte brindando alla morte,
bere, fallire, sputare sull’ultima idea
e insonnia quando arriva mattina.
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Se poi c’è del fango e del vento che suona
allora è tutto perfetto e si vola.
—
Abner Rossi (venerdì 24settembre 2021)
Immagine del pittore Giampiero Bini.