Pessimismo
Non possiedo l’acqua che mi serve.
Le strade scelte portano al deserto,
le gole si riempiono di sabbia,
di egoismi singolari e collettivi,
di speranze negate, false enunciazioni.
Abbiamo vissuto libertà fittizie,
le nostre bocche sono screpolate,
arse di sete, piene di illusioni.
I pozzi sono vuoti di valori,
le corde e i secchi ce li siam venduti,
le nostre mani curate sono prive della forza,
i nostri occhi non vedono a distanza.
Usiamo parole spesso esagerate
per dare un senso a ciò che abbiamo perso
per rendere vita a ciò che abbiamo ucciso.
Abbiamo abbandonato i nostri figli,
costruito con cura la separazione,
serrato per sempre le porte del futuro.
Parliamo d’amore tanto per parlare,
abbiamo imprigionato i sentimenti
che non esistono se restano privati,
fuori da un ambiente collettivo.
Confesso qui il mio ampio pessimismo,
(quasi pensiero, forte sensazione)
che non mi porta a dire che è finita,
ma che abbiamo preferito la discesa
in direzione di una tranquilla decadenza.
E non parlo di te, di me, del singolo individuo
donna o uomo che sia.
Parlo del collettivo, della gente,
del nostro stare insieme prigionieri
parlo dei miti che ci siamo scelti,
parlo dei topi e dei pifferai,
parlo dell’incivile valore del successo.
Parlo dei sogni che abbiamo accantonato,
per crederci quasi dei…
salvi per sempre.
Abner Rossi