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Poesia

Alba in jazz e mutande


Eolo sta ancora decidendo

con quale vento risvegliare Aurora.

Marte brilla a est ed è pronto

sorride felice muscoli e armatura

riflette in quale guerra impegnarsi

non ha che l’imbarazzo della scelta.

 

Il mio vicino non è andato a letto

come sempre si è strafatto di tequila

ha fumato un po’ d’erba e ribevuto.

Urla poveretto

rincorrendo sua moglie…sesso!

Anche lei urla…fottiti stronzo!

Volano piatti e schiaffi,

solitamente ben distribuiti.

 

Di fronte, a finestre aperte,

un vecchio musicista soffia

ansima anzi

nel suo sax tenore arrugginito,

dopo aver leccato le sue ance,

quel po’ di jazz che ancora si ricorda.

Senza i cavalli, il vino e le puttane,

sarebbe stato ricco.

 

Tra appena un’ora entro a lavorare

e sto facendo a pezzi i miei ricordi

insieme al cuscino del mio letto.

Anche stanotte non sei tornata a casa,

persa di sicuro, chissà dove.

 

Giuro che stamani mi dimetto,

basta con la troppa tenerezza.

 

Abner Rossi

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