NASQUA
Stanotte a Nasqua cadono formiche
puzza di stalla la setola e il crine,
la mia ascella,
il mio capello imbianca
anche, com’è, nascosto
nel cappello.
Le ultime tre ore son volate
tra bocce, amici ritrovati
e cimiteri
di ciò che ho riciclato tante volte.
Per ultimo ecco uno sporco imbecille
con le coperte in braccio ed un fucile,
vive nell’atrio a destra di una croce.
Io tremo di freddo
senza sapere cosa sta accadendo,
senza sapere cosa mi ha svegliato.
Qui stanotte cadono formiche,
come ho già detto tremo…
per quella mia Nasqua che mi ha fatto urlare,
alle quattro di notte dentro a un foglio.
Abner Rossi
12 marzo 2016
Nasqua è una dimensione poetica che raramente
emerge da me e per me come qualcosa di sconosciuto e,
nello stesso tempo, me stesso più di qualsiasi
mia altra rappresentazione.
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