Categorie
Poesia Teatro

A mio figlio per dimenticare


Version:1.0 StartHTML:0000000167 EndHTML:0000007430 StartFragment:0000000454 EndFragment:0000007414

A mio figlio per dimenticare

 

Posso venire con te

fino al mio confine,

non un metro di più

quell’oltre che c’è dopo è solo tuo

ed è sicuro che dovrò partire.

 

Così come mi vedi,

pregi, difetti e molte presunzioni,

è tutto quello che ho voluto fare,

è tutto quello che ho voluto dare,

un sogno antico in battere e levare

che ho legato al corpo di tua madre

in una notte che non è mai finita.

 

Ma ricorda che quella notte,

quel sogno, quel suono e quella donna

sono tutto per me e sono io:

la mia anima stanca, la mia penna,

la mia follia d’amore e desiderio.

 

Non ho altro che potrai ascoltare,

è il mio romanzo, è l’unica lettura

giusta o sbagliata di tutta la mia vita.

 

Da sempre io non ho niente da insegnare,

imparerai a furia di sbagliare.

 

Una somma d’errori è la via giusta

comunque io non ne conosco altre,

come non conosco soluzioni.

 

E sii te stesso!

Anche se quel che sei può non piacerti,

passerà anche questo, come i venti,

le ore, le stagioni, il brutto tempo,

l’importante è che tu guardi per vedere.

 

Non venderti mai, nemmeno per amore.

 

Abner Rossi

7 aprile 2014

poesia depositata siae

Abner Rossi settembre 2012
Abner Rossi